Una Pietra d'Inciampo per Giovanni Tamagni

L’ inaugurazione della pietra d’ inciampo per Giovanni Tamagni, il 25 gennaio 2023, a due giorni dal 27 gennaio, Giornata della Memoria, in cui si ricordano la Shoah e i crimini nazi-fascisti, ha un valore inestimabile per Anpi viadanese e per tutta Viadana.

Giovanni Tamagni viene ricordato, con una pietra d'inciampo, posata nella via Garibaldi, dove ha vissuto, a Viadana, in provincia di Mantova, nel suo paese d'origine.

“Un paese ci vuole”, diceva Cesare Pavese, un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che resta ad aspettarti.”

Giovanni Tamagni, nato a Viadana, nel 1902, viene arrestato a Sesto San Giovanni, dove lavorava, dopo gli scioperi del 1944; viene deportato a Mathausen-Gusen, dove il 14.1.1945, viene ucciso. Mauthausen aveva 39 sotto campi, tra i quali il tremendo campo di Gusen, dove sono morti 93 deportati sestesi o meglio lavoratori che lavoravano nelle fabbriche di Sesto S.Giovanni, tra i quali Giovanni Tamagni. Questo campo è stato anche definito la tomba degli italiani perché la maggior parte dei nostri connazionali è morta lì.

In totale i deportati sestesi sono stati 570, dei quali 232, tra cui Giovanni Tamagni, non sono più tornati a casa dalle proprie famiglie.

Con la posa della pietra d’ inciampo Giovanni Tamagni è simbolicamente tornato e alla domanda: dov'è l'uomo?

Tutti potranno rispondere è in via Garibaldi a Viadana, dove ha lasciato le sue radici, nella via da dove è partito.

L’abbraccio avvenuto tra Angelo Amedeo Tamagni e Paola Longari di Anpi viadanese ha sottolineato quanto Viadana ami i propri cittadini lontani e vicini.  Questo abbraccio rinforza i legami, e ricorda l'incontro tra i mantovani, Sordello e Virgilio, nella Divina Commedia.

Là vi è l’abbraccio tra anime gentili, che si riconoscono al dolce suono della parlata della propria amata terra mantovana, lo stesso abbraccio che è stato rivolto a Giovanni Tamagni e al figlio Angelo Amedeo. La malinconica mancanza della propria terra d'origine viene colmata dalla dolcezza del ritrovamento in questo ritorno, con questo riconoscimento, con questa pietra d'inciampo.  Il nome di Giovanni, grazie al figlio, dopo aver vissuto in vari luoghi, è impresso, in questa pietra d'inciampo, che è stata inaugurata alla presenza di tutte le genti generose, che hanno conosciuto lui e la sua famiglia.

Anpi viadanese, guardando al futuro, desidera che nella pietra dedicata a Giovanni Tamagni si inciampi, ci si fermi, si rifletta, perché tutti possano continuare ad avere il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero e a lavorare in questa nostra Repubblica, fondata sul lavoro. Lavoro che ha portato Giovanni Tamagni lontano, a Sesto S.Giovanni, lavoro che Tamagni ha difeso, in un regime dittatoriale nazifascista, con il sacrificio della propria vita, lavoro che lo ha condotto alla morte nel campo di concentramento di Mauthausen-Gusen, dove il viaggio della memoria porterà gli studenti dell’ Istituto Sanfelice quest'anno, viaggio a cui Anpi viadanese stesso parteciperà.

Il viaggio a Mauthausen è lo stesso viaggio che Giovanni Tamagni ha intrapreso senza ritorno.

Alla cerimonia hanno partecipato: il Figlio, Angelo Amedeo Tamagni, l’Amministrazione comunale di Viadana, ANED di Sesto San Giovanni con il suo presidente Alessandro Padovani, Anpi Sondrio, luogo di attuale residenza del figlio, le Anpi sorelle del territorio, le organizzazioni sindacali con lo SPI CGIL Mantova, le Autorità religiose, le Scuole Vanoni, Parazzi,  Sanfelice e la cittadinanza.

La  partecipazione è stata viva e sentita.     

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